Il giardinaggio è una passione che può trasformarsi in un investimento a titolo gratuito, grazie al Bonus Verde 2023. Questo incentivo fiscale, riconfermato anche per quest’anno, permette di ottenere una detrazione fiscale per la realizzazione e il rifacimento di giardini, terrazzi e aree verdi.
La guida dettagliata sul bonus giardino riconfermato nel 2023. Come ottenere la detrazione fiscale per giardini, terrazzi e aree verdi
Il Bonus Verde è un’agevolazione fiscale che permette di detrarre dal proprio reddito imponibile una parte delle spese sostenute per la realizzazione o il rifacimento di aree verdi private. Questo bonus è stato introdotto nel 2018 e, vista la sua utilità e il suo successo, è stato riconfermato anche per il 2023. L’obiettivo del Bonus Verde è duplice:
- incentivare la cura e la valorizzazione del verde urbano e privato;
- stimolare l’economia del settore del giardinaggio e del paesaggismo.
Ecco chi può richiedere il Bonus giardino – terrazzo o cosiddetto verde
Il Bonus Verde 2023 spetta a tutti i contribuenti residenti in Italia che sostengono spese per la realizzazione, rifacimento e interventi straordinari su aree verdi private. I soggetti che possono richiedere il Bonus Giardini sono:
- proprietari di immobili;
- inquilini;
- condomini;
- imprese.
Il bonus è concesso per interventi su:
- giardini;
- terrazze e balconi;
- aree comuni verdi di edifici residenziali.
La detrazione è pari al 36% delle spese sostenute, fino a un massimo di 5.000 euro per unità immobiliare.
Ecco l’elenco degli interventi finanziati dal bonus verde
Il Bonus Verde 2023 serve per realizzare una serie di interventi sulle aree verdi, tra cui:
- La realizzazione o il rifacimento di giardini, terrazzi e balconi;
- La sistemazione a verde di aree scoperte private, comprese le aree comuni di edifici residenziali;
- la realizzazione di giardino pensile e bosco verticale;
- La realizzazione di impianti di irrigazione;
- La realizzazione di pozzi e sistemi di raccolta delle acque piovane;
- La realizzazione di tettoie a verde e giardini pensili;
- la fornitura di piante per il giardino;
- la fornitura di fioriere per la sistemazione delle aree a verde;
Ecco l’elenco degli acquisti non ammessi e non finanziati dal Bonus Giardini
Il Bonus finanzia opere, lavori e forniture straordinarie per la realizzazione di aree a verde. Per cui le opere e gli interventi di manutenzione ordinaria non possono rientrare nel bonus. Sono quindi escluse dal rimborso coperto dal bonus giardino l’acquisto di piante, fiori, attrezzi da giardinaggio, vasi e quant’altro non rientri nelle opere innovative o modificative delle aree verdi. Qualsiasi intervento di manutenzione ordinaria non può rientrare nel bonus, nemmeno gli interventi in economia fatti dal proprietario e nemmeno la realizzazione di un giardino nell’ambito di un appalto per la costruzione di un nuovo immobile.
Ecco l’elenco dei documenti necessari per ottenere il contributo statale per la ristrutturazione del giardino
Per ottenere il Bonus Verde 2023 è necessario conservare e presentare una serie di documenti in grado di dimostrare che le spese rientrano nelle categorie ammesse per il Bonus Verde. I documenti in oggetto sono:
- La fattura o la ricevuta fiscale dell’intervento, che deve indicare la descrizione e l’importo delle spese sostenute;
- Il bonifico bancario o postale utilizzato per il pagamento, che deve indicare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario del pagamento;
- Eventuali autorizzazioni o permessi necessari per l’intervento;
- Bonifico bancario o postale: Il pagamento per l’intervento deve essere effettuato tramite bonifico bancario o postale. Il bonifico deve indicare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione (cioè la persona che richiede il Bonus Verde) e il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario del pagamento (cioè il professionista o l’azienda che ha eseguito l’intervento);
- Autorizzazioni o permessi: Se l’intervento richiede specifiche autorizzazioni o permessi (ad esempio, per interventi su aree protette o edifici storici), è necessario conservare una copia di tali documenti. Questo può includere permessi di costruzione, autorizzazioni ambientali, o altri documenti rilasciati da autorità locali o regionali.